Molti sono stati i viaggi che ho fatto per conoscere profondamente mercati lontani. Ho costruito ponti, ovvero piattaforme, attraverso le quali le aziende italiane hanno esportato la propria merce o l’hanno fatta conoscere: Stati Uniti, poi Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Sud Africa, sono alcuni dei mercati che ho approfondito. Luoghi nei quali ho conosciuto e intessuto rapporti professionali con operatori di settore, con un focus particolare sul settore dell’arredamento e del design. Ho potuto conoscere come sono strutturati, quali sono le porte d’ingresso per le imprese italiane, quali le modalità da seguire e quali quelle da evitare, per un percorso di internazionalizzazione efficace. Ho capito quali sono le vere barriere all’ingresso da superare.

Ritengo che queste esperienze mi abbiano permesso di comprendere in pieno l'attività export management: nella maggior parte dei casi sono stati proprio loro, gli operatori esteri con cui ho intrattenuto dialoghi e esperienze di lavoro, ad insegnarmi le caratteristiche del loro mercato. Ognuno mi ha lasciato qualcosa. Penso agli Stati Uniti, dove le persone con cui ho lavorato mi hanno insegnato ad individuare bene l’obiettivo, il target in modo tale che esso sia il faro costantemente da seguire. Mi hanno insegnato che la chiarezza è un elemento imprescindibile nei rapporti di lavoro, la lucidità nell'affrontare le fasi di un progetto che, pianificate, conducono all’obiettivo. Mi hanno insegnato al rispetto dei ruoli che ogni player, all’interno del sistema economico, ricopre. E l'importanza di tale organizzazione.

E poi è arrivata la Cina, per la quale nutro passione e profondo rispetto per la capacità che ha dimostrato, anno dopo anno, di far emergere dalla povertà milioni di persone. La Cina mi ha insegnato l’importanza di saper attendere e la conseguente capacità di impostare un progetto ponendosi, sì, un obiettivo a breve termine, ma saper vedere anche lontano per costruire qualcosa di importante, di strategico.

Dopo 8 anni è giunta una nuova fase, che ho soprannominato Fase Demian, legata alla lettura dell’omonimo libro di Herman Hesse, dove il protagonista, suo malgrado, attraversa un periodo di grande introspezione personale, con una conseguente più matura consapevolezza e trasformazione interiore.

Dopo questa lettura ho preso, nel gennaio 2018, la decisione di creare qualcosa di mio, un mio progetto - Demian Consulting. Con Demian Consulting ho voluto creare un luogo dove le aziende trovassero competenza e professionalità nell’individuazione di percorsi pensati ad hoc sulla base delle reali esigenze delle aziende e delle risorse, economiche e non solo, a loro disposizione. Demian Consulting è un network di professionisti con cui ho stretto collaborazioni, sia in Italia che sui mercati esteri, in modo da proporre alle aziende una consulenza seria efficace di sviluppo internazionale. Su tale network ho lavorato molto nella convinzione che siano necessarie relazioni vere e differenti competenze per approcciare le sfide sui mercati esteri.

La decennale esperienza sul mercato cinese e la consapevolezza della preziosa relazione tra la percezione del Made in Italy da parte del consumatore cinese e la necessità per i brand italiani di un rete distributiva efficiente, nel 2020 (durante il lockdown) ho dato vita ad una nuova avventura in Cina con Lan Zhao, la mia partner cinese. Abbiamo creato insieme SHINE LIFE, con l’obiettivo di distribuire prodotti di alta qualità artigianale Made in Italy.